Un argomento scomodo quello dell’avvelenamento delle nostre terre, che viene affrontato con grande attenzione nel documentario, proposto in versione riadattata al Piana Eco Festival, dal titolo emblematico: “Il veleno della mafia e la legge europea del silenzio”; il docufilm sarà proiettato presso il Cinema “R. Gentile” di Cittanova l’1 settembre alle ore 17.00.
Il docufilm è opera del noto regista e giornalista Christian Gramstadt, direttore di rete di ARD, in collaborazione con il giornalista italo-tedesco Sandro Mattioli, il coordinamento generale è stato affidato a Patrizia Venditti e la consulenza per la parte francese è di Fabirice Rizzoli e per quella italiana del direttore artistico di Piana Eco Festival Nuccio Barillà.
La pellicola si occupa specificamente delle vicende delle ecomafie con particolare riferimento al traffico illegale dei rifiuti che ha visto tra i protagonisti la ’ndrangheta calabrese ma ha beneficiato anche di complicità varie e dell'impreparazione e sottovalutazione istituzionale e sociale a livello europeo. Le testimonianze sono state raccolte da giornalisti, ambientalisti, magistrati, operatori e osservatori del settore in Italia (particolarmente in Liguria e Calabria) e in Francia e Germania. La Piana di Gioia Tauro e l'Aspromonte sono alcuni dei territori al centro dell'inchiesta, il cui valore aggiunto è la parte sviluppata fuori dal territorio calabrese.
Il documentario - realizzato dal network televisivo franco-tedesco ARD//ARTE', è la versione ridotta di quello andato in onda sulla tv francese ARTE con il titolo “Le poison de la mafia et la loi du silence” (ne hanno scritto le celebri testate “Le Monde” e “Le Figaro”). Mentre la versione tedesca “Das Gift der Mafia und das europaische Gesetz des Schweigens” è andata in onda sul canale Das Erste/ARD e ne ha scritto la rivista “Focus”.