Nuccio Barillà è una personalità poliedrica, di riferimento a livello regionale e nazionale principalmente sui temi della tutela e della valorizzazione ambientale. Tra i leader storici del movimento ecologista del Mezzogiorno, la sua esperienza d'impegno civile ha attraversato molti decenni, nel corso dei quali è stato coprotagonista di innumerevoli battaglie ecopacifiste e meridionaliste (molte vinte). Tuttora in prima linea contro gli ecoreati che avvelenano il territorio e per l'affermazione dell'“economia della bellezza e della qualità”. Componente del Direttivo Nazionale – Assemblea dei Delegati di Legambiente, tra i promotori e coordinatori del “Comitato per la verità sui traffici internazionali e nazionali di rifiuti”.
Organizzatore di Eventi e Giornalista impegnato sul versante culturale e, in particolar modo, negli ambiti di valore storico, sociale e ambientale, è autore di numerose pubblicazioni. Ha fatto parte dell’AIGA – Associazione Nazionale Giornalisti Ambientalisti. Ha una lunga esperienza di attività giornalistiche e redazionali per emittenti televisive (tra cui Retesette e Telejonica) quotidiani e riviste (tra cui “CALABRIA”, La Nuova Ecologia, “Calabria Oggi”, Ora Locale, Giornale di Calabria). È stato coinvolto in numerose e importanti collaborazioni con produzioni televisive per la realizzazione di documentari e film.
L’attività più recente in ambito documentaristico, di rilevanza internazionale, è la consulenza per il film “Gift Der Mafia (Il Veleno Della Mafia)” di Chrisian Gramstad (produzione Caligari) trasmesso nel corso del 2018 su ARTE France e ARD Germany e candidato all'assegnazione del Globo d’oro della Stampa Estera nella sezione documentari. Nel 2017 è stato consulente del docufilm “Nel nome del popolo Italiano – Natale De Grazia” di Wilma Labate (produzione Anele) – trasmesso su Rai Uno; nel 2016 ha collaborato al film “Lether cargo toxic wats” di Paul Russel e Andrea Vogt (produzione Millstream Written e nello stesso anno ha contribuito alla realizzazione del videoclip “La nave dei veleni” del “Parto delle Nuvole Pesanti”).
Tra il 2014 e il 2015 ha partecipato a “Mare Carbone”, film di Gianluca Rossi (vincitore 2015 come Miglior documentario italiano al Festival Cinema Ambiente di Torino). È del 2008 la collaborazione al film inchiesta “Mains Basse Sur L’europe” di Agnès Gattegno per ARTE France (2008).
Nuccio Barillà è inoltre autore di documentari di educazione e informazione ambientale tra cui “Un mare da difendere”, “Una storia che si ripete” e “Referendum Gioia Tauro - 25 anni”, protagonista e testimone in numerosi documentari a sfondo ambientalista tra cui: Reportage Ambiente (di Aureliana Sorrento - radio tedesca SWR2) del 2010 “Navi a perdere” (Rai Educational – ECUBO) del 2009 e nello stesso anno “Navi a perdere – Il Mare Dei Veleni” (di Carlo Lucarelli – Rai Tre) e nel 2008 “Navi dei Veleni” (Current TV).
I contributi scritti in opere collettive sono molteplici: è del 2015 “Il dovere della Verità” e “Calabria Terra Predata” in “Ecogiustizia è fatta”, AA. VV. (collana La biblioteca del cigno, Marotta e Cafiero Editore); autore nel 2011 di un contributo in “Tracce di memorie” nel fumetto “Natale De Grazia - Le Navi dei Veleni” di Mangini – Ciammitti- Sirianni (edizioni Round Robin). Nel 2010 ha firmato la postfazione di “Le Navi dei Veleni” libro per ragazzi di Ave Gagliardi (collana Il battello a vapore, edizioni Piemme), e, sempre nel 2010, “Storie - Gioia Tauro 1985” in “Ricomincio da Trenta – Sfide, battaglie e buone idee per il futuro dell’Italia”, AA. VV., (editoria@ambiente SRL). E ancora ha scritto “Case History: Il Ponte Sullo Stretto” in “La Gestione dei conflitti Ambientali”, AA. VV. (edizioni Ambiente, 2007); “Navi a Perdere - Veleni e Segreti In Fondo Al Mare” in “Terre Blu - protagonisti, episodi e racconti di mare”, AA. VV. (edizioni Le Balze, 2005).
Ha collaborato, inoltre, a diversi Dossier tra cui: “Arance insanguinate” (sui problemi agro ambientali della Piana) dell’Associazione Da Sud (2010) e “Radici-Rosarno” della Rete Radici (2011). Ha anche contribuito ai Rapporti Annuali di Legambiente: Ecomafie, Dossier Carbone, Mare Monstrum, Ambiente Italia, Guida “Il mare più bello”, Ecosistema Rischio.
Nel 2010 ha ricevuto il Premio Nazionale “Bronzi Di Riace” e Nel 2009 il Premio “Gigi Malafarina” per il giornalismo e la cultura; nel 2008 gli è stato assegnato il Premio “Ambiente Legalità” nell’ambito della XX edizione di Festambiente (festival internazionale di ecologia e solidarietà) a Grosseto (tra i “12 paladini dell’ambiente”).
È Presidente Onorario del “Premio Colocrisi” (Sambatello) e ha relazionato in numerosi eventi tra cui master universitari - Università Mediterranea, UniCal, Bocconi – nonché conferenze e presentazione di libri, convegni, festival – a carattere locale, nazionale e internazionale. Nel 1999, in particolare, è stato relatore in rappresentanza dei comuni italiani alla “prima conferenza nazionale per il paesaggio” del Ministero delle attività culturali – sessione: paesaggio e sviluppo sostenibile.
Promotore e organizzatore di numerosi eventi sulle tematiche ambientali e di cultura sportiva, è, dal 1983, presidente della “CORRIREGGIO” popolare kermesse di sport, cultura ambiente, solidarietà.
Nuccio Barillà è stato Assessore tecnico alle Politiche Ambientali del Comune di Reggio Calabria, dal 1997 al 2001, nella Giunta guidata dal Sindaco della “primavera di Reggio” Italo Falcomatà. Nei successivi nove anni, consigliere comunale indipendente. Nel biennio 2006 – 2007, componente del gruppo lavoro progetto “Paesaggi e identità” dell’Assessorato Regionale Urbanistica (che ha realizzato la mappatura degli Ecomostri e il progetto di recupero costiero). Primo presidente (dal 2000 al 2003) della Società Mista Pubblico-Privata d'Ambito “Fata Morgana” sulla raccolta differenziata, nel 2008 – 2009, è stato invece Presidente della Commissione speciale indagine del Comune di Reggio Calabria su urbanistica, lavori pubblici, manutenzione. È stato componente della Commissione per lo sviluppo socio economico del Parco Nazionale dell’Aspromonte e del gruppo di coordinamento Assessorati all’Ambiente d’Italia.
Curiosità sul nome: anagraficamente si chiama Angelo. Colore preferito: l’amaranto, “bello e irrinunciabile”, slogan di riferimento: “bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza”.
Photo Credits: Antonino Policari